TREKKING

TREKKING RESEGONE:
l’alternativa più semplice al sentiero classico

TREKKING RESEGONE

Quello che è davvero ridicolo è che sono di Lecco e vado nella bergamasca a prendere il sentiero per salire al Resegone, facendomi 1h15 di auto per 48 km (solo andata).

Già, non sono mai riuscita a salire dai Piani d’Erna: soffrendo un tantino di vertigini, su quel sentiero mi danno noia i tratti troppo esposti, almeno per me, e il fatto che ci si deve un po’ arrampicare. Inoltre alcuni punti del sentiero non sono bellissimi: l’unica volta che mi sono azzardata ad andarci, sono dovuta tornare indietro!

Invece ecco che, grazie ad un nostro amico, abbiamo scoperto un modo molto più semplice per raggiungere la vetta del Resegone, più fattibile anche per i bambini.

TREKKING RESEGONE: INFO TECNICHE

Ora, Resegone “light” non vuol dire che sia per tutti: la strada è lunga e, nonostante un bel tratto di pianoro, la pendenza è comunque tosta, il dislivello non è poco, l’ultimo tratto è su roccia e sassi, infine per un breve tratto vicino alla cima si dovrà camminare in cresta.

Non voglio scoraggiare perché questo è contrario allo scopo della mia pagina, ma avvertire che un minimo di allenamento ci vuole, sia da parte degli adulti che dei bambini; questi ultimi secondo me dovrebbero avere almeno 7/8 anni e essere abituati a camminare. Diciamo che non è la scampagnata della domenica con pic-nic sul prato!

1)Il sentiero inizia a Brumano, in Valle Imagna, e il tempo di percorrenza è sempre soggettivo. In genere ad arrivare alla vetta ci si impiega 2h30; noi ne abbiamo impiegate 3 perché abbiamo avuto qualche problema con Giada (13 anni) che soffriva troppo il caldo, per cui abbiamo fatto diverse pause, più o meno lunghe, all’inizio del sentiero.

Trekking Resegone
Paese d’inizio del sentiero

2) Occorrono scarponi da montagna fino alle caviglie e calze che superano lo scarpone; molto utili le racchette, soprattutto per la discesa, che è quella che ci ha ammazzato di più le gambe.

3) Essendo quasi 1900 mt. di altezza, il sole è forte: non scordare cappellino e crema solare, dal momento che in cima non ci sono ripari.

TREKKING RESEGONE: DESCRIZIONE DEL TREKKING

Dopo circa 1h15 di auto, lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito, salendo sulla sinistra, appena un paio di curve dopo il decoratissimo cartello di benvenuto a Brumano. Oppure si può lasciare un po’ più avanti ai piedi della chiesa: in ogni caso sappi che i parcheggi sono davvero pochi e alcuni a disco orario. Come sempre ti invito ad essere sul posto almeno per le 8:00.

Trekking Resegone
Brumano

Il primo tratto del sentiero, il N.13 (che poi diventa 17) corre dietro la chiesa, attraverso una bella salita in mezzo ai prati: questo è il tratto che abbiamo sofferto di più per il caldo e il sole, che già a quell’ora fastidiosissimo. Insomma, si parte subito in salita! Ad un certo punto, fortunatamente, inizi a trovare un po’ di ombra grazie agli alberi.

Dal parcheggio impieghi circa 30/40 minuti per arrivare al Rifugio Resegone, che non è la nostra meta, attenzione: il Rifugio che sta in cima al monte Resegone, si chiama Azzoni. Comunque già qui ti puoi fermare per una piccola pausa.

Ora arriva la bella notizia: continuando dal rifugio Resegone, si entra per un bel tratto nel bosco: a parte la bellezza scenografica data dai migliaia di faggi che circondano il territorio, e che regalano la tanto sospirata ombra, è questo il tratto dove ti puoi davvero rilassare. C’è fresco, il sentiero è praticamente pianeggiante con qualche piccola salita, ma niente di che. Goditi questo percorso prima della fatica finale!

Già, l’ultimo tratto è il più impegnativo: quando iniziamo a vedere il terreno sassoso e ad uscire dal bosco, le pendenze si fanno di nuovo sentire e il sole piomba a picco sulla testa. Non c’è mezzo riparo, ma noi troviamo un freschissimo venticello che aiuta a smorzare i bollori della fatica.

Qui il terreno è ripido, un po’ sconnesso, su roccia e sassi: sembra di camminare in una cava, per intenderci, ma i panorami che circondano il percorso sono davvero strepitosi! Fermati a fare qualche foto e ad ammirare semplicemente.

Trekking Resegone
Si inizia ad intravedere la croce

L’ultimissimo tratto è quello un filino più esposto: bisogna camminare in cresta per qualche minuto e non si hanno ripari né da una parte né dall’altra. Questo è forse il punto in cui faccio più fatica per via delle vertigini, ma ti assicuro che se guardi fisso sui tuoi piedi, ce la fai tranquillamente (nel caso soffrissi anche tu).

Una volta in vetta ti avviso già che non troviamo grandi prati su cui stenderci o fare il pic-nic: il terreno è tutto molto in pendenza e ci dobbiamo arrangiare a sederci su qualche cucuzzolo oppure sui prati in discesa.

Nonostante ciò troviamo una calorosa accoglienza da parte dei ragazzi del rifugio, che preparano deliziosi pranzetti dalle porzioni decisamente abbondanti: noi mangiamo polenta e salsiccia, polenta e coniglio e zuppa di legumi come primo piatto. Tutto super squisito! Il dolce a noi non sta più, ma volendo c’è anche quello, più il caffè. Oltretutto non è per niente caro (50 Euro in tre). In alternativa preparano panini da asporto o puoi portare tu i tuoi. Le norme anti Covid vengono rispettate con mascherine, detergente per le mani e distanziamento ai tavoli, disposti sulla terrazza.  Ciò significa che non ci sono ombrelloni e si mangia sotto il sole; ci sono anche tavoli all’interno, ma in questo periodo non è consentito usarli.

Dopo pranzo ti consiglio di raggiungere la croce mediante una salita di 2 minuti: ne vale la pena perché da lì puoi godere di un panorama mozzafiato sui laghi e su tutta la vallata. Fai attenzione perché non ci sono protezioni, però la piattaforma su cui poggia la costruzione non è risicata, quindi basta soltanto non sporgersi troppo.

Trekking Resegone

Scendiamo per lo stesso sentiero del mattino: la discesa è piuttosto spaccagambe, soprattutto nei tratti più ripidi e sassosi, così ci fermiamo per la merenda al rifugio Resegone, che al mattino avevamo visto solo passando. Intorno al rifugio trovi vaste distese di prati, più ampie rispetto al Resegone, ma sempre in pendenza: oggi non è proprio la giornata per stare spaparanzati comodamente al sole, a quanto pare!

Trekking Resegone
Sentiero di ritorno

Tuttavia consiglio questa escursione perché dalla cima si possono godere panorami spettacolari e soprattutto sempre diversi, in base all’angolazione in cui ci si trova. Inoltre io ho avuto l’impressione di trovarmi davvero in cima al mondo! La nostra montagna era quella più alta; le altre stavano tutte sotto di noi: nessuno mi toglierà mai dalla testa la strana ed eccitante sensazione che più in alto di così non si possa andare!

TREKKING RESEGONE: COME ARRIVARE A BRUMANO

DA LECCO / MILANO

Andare verso Bergamo; poi prendere direzione Valle Imagna e infine Brumano

TREKKING RESEGONE: CURIOSITA’

Il suo nome deriva dal termine lombardo resegón (grande sega): le sue nove punte principali ricordano infatti la lama di una sega.

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(11) Commenti

  1. Elena dice:

    Grazie! Anche io soffro di vertigini e i tuoi consigli sono utilissimi ????

    1. Ciao Elena, l’ultimissimo tratto un pochino è esposto, ma ce la puoi fare ????

  2. Debora Mare dice:

    Grazie!
    Un bellissimo e utilissimo sunto 🙂

    1. Grazie Debora, spero ti sia utile 🙂

  3. Gabri dice:

    Sono entrato x caso nella tua pagina ho letto alcune tue recensioni, abito in alta valle Brembana, quindi conosco bene i poetiche descrivi.. Tutto davvero essenziale e preciso. Complimenti!!!

    1. Grazie per questo commento, sono contenta che trovi utili e completi gli articoli!

  4. Francesco dice:

    Grazie della dettagliata descrizione ci provo proprio questa domenica. Ti faccio una domanda specifica, una volta raggiunta la vetta è possibile senza ferrate o passaggi troppo impegnativi scendere alla capanna Monzese (che penso ti conosca)? Hai mai fatto questo percorso?
    Grazie ancora 🙂

    1. Chiara - Dove Ti Porto Oggi dice:

      Ciao, purtroppo quel tratto è particolarmente impegnativo e molto lungo! In più non è ben segnalato.
      Mio marito ha fatto un pezzo durante l’assalto al Resegone: dice che è brutta e devi conoscere bene la strada.

      1. Francesco dice:

        grazie Chiara, non credo quindi di avere alternative “comode” l’unica. è scendere di nuovo verso Brumano

  5. Rosanna dice:

    Ciao e grazie davvero per il tuo blog pensato per gli amanti della montagna che hanno qualche difficoltà, come me che soffro di vertigini. Ho percorso in passato il sentiero n. 1 che porta dalla partenza della funivia per i Piani d’Erna al rifugio Azzoni e più volte sono stata tentata di tornare indietro. Sono arrivata in cima sfinita e con un po’ di angoscia soprattutto dopo aver visto, ad un certo punto, una parata di lapidi di persone morte in montagna…discutibile abitudine (per il mio modesto parere).
    Comunque l’esperienza è stata gratificante, una volta in cima, da voler ritornare ma stavolta, grazie al tuo blog, da Brumano!

    1. Chiara - Dove Ti Porto Oggi dice:

      Rosanna, sono contenta di esserti stata utile con il mio articolo! Spero che proverai presto questa meravigliosa alternativa!
      Chiara.

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