TREKKING

TREKKING RIFUGIO CURO’:
e camminata al Lago Barbellino naturale

Rifugio Curò trekking

Il Rifugio Curò e il Lago Barbellino è stato un meraviglioso trekking rifatto quattro anni fa (2016) in occasione dei miei 40 anni: lo consiglio davvero a tutti perchè una volta giunti in cima, lo spettacolo del lago è da togliere il respiro! E’ un panorama WOW da cui non toglieresti mai gli occhi, però è giusto darti qualche avvertimento.

Rifugio Curò trekking
Rifugio Curò trekking: panorama sul lago dalla cima

>>rifugio Curò DETTAGLI PRATICI

????Il rifugio e i laghi si trovano in Alta Val Seriana, in provincia di Bergamo: l’imbocco del sentiero è a Valbondione, a circa 93 km da Lecco (1h50 di auto) e a poco più di 100 km da Milano (2h10 di auto). Una volta arrivato a Val Bondione, ti aspettano circa 3 ore di trekking per raggiungere il lago, ciò significa doversi alzare molto presto la mattina (noi alle 5): primo per trovare parcheggio che in paese non è molto, secondo perchè un buon tratto del sentiero è sotto il sole. Ecco perchè prima si riesce a raggiungere la cima, meglio è.

????Ho detto che la camminata dura circa 3 ore: lunga è lunga, non posso smentire, ma ti assicuro che è fattibile perchè la pendenza del terreno non è eccessiva! La salita è morbida ma costante per tutto il tratto, tranne alcuni finali un pò più ripidi ma niente di così eccessivo!

????Lungo il percorso ho sempre incontrato anche bambini, io però consiglio la salita ai bambini un pò più grandicelli, almeno dagli 8 ai 9 anni in su (Giada ne aveva all’epoca 9), e che siano un pò abituati a camminare in montagna.

????Lungo il sentiero non ci sono fontanelle, per cui dovrai provvedere a portarti acqua sufficiente e qualche barretta energetica.

????Inutile dire scarponi da montagna (non scarpe da ginnastica normali) perchè tra andare e tornare le ore di cammino si fanno sentire (in tutto sono 5 o 6 in base alla tua velocità di discesa), quindi è importante stare comodi. Detto questo

>>rifugio Curò: INIZIAMO IL NOSTRO TREKKING

⇒Seguendo la strada per Lizzola, dopo aver superato il primo tornante sulla destra, si imbocca la strada sterrata sulla sinistra che, con pendenza regolare, si inoltra nei boschi appena sopra il paese. Per un bel pò la passeggiata non presenta particolari difficoltà ed è al riparo dal sole. Nonostante il percorso sia un pò lungo, non è affatto noioso: si passa vicino a piccole cascate, a grandi massi e man mano si sale, si hanno delle viste panoramiche sulla valle pazzesche.

⇒Nei pressi della teleferica che trasporta il cibo al rifugio, la strada sterrata lascia posto ad un percorso nei prati con pendenze che aumenteranno via via che si sale. Il sentiero inizialmente largo si fa decisamente più stretto, ma i panorami non finiscono mai di stupire: le casette del fondovalle si fanno davvero minuscole.

⇒All’incirca mezz’ora prima di raggiungere il rifugio, incontriamo uno dei punti più spettacolari dell’intero percorso: il sentiero corre vicino a maestose rocce alle quali è attaccata una corda per chi soffre di vertigini, o per rendere più sicuro il camminamento in caso di neve o ghiaccio. Io soffro di vertigini, ma sinceramente questo tratto non mi ha fatto nessun effetto, anche perchè dura solo poche decine di metri.

Rifugio Curò trekking
Rifugio Curò trekking

⇒Arrivati finalmente in cima, ecco il grande cartello di benvenuto che ci apre subito il cuore, e il belvedere con la bandiera dove chiunque si ferma per una foto di rito.

La meraviglia delle meraviglie è però un pò più nascosta, si fa attendere: basta però fare qualche passo, ed ecco il meraviglioso Lago Barbellino, il più grande lago artificiale delle Orobie bergamasche! Colpisce subito il colore turchese delle sue gelide acque, adagiate in una conca ai piedi delle più elevate cime della catena.

Rifugio Curò trekking

⇒Proprio lì vicino, per gli amanti della leggenda di Re Artù, ecco che anche a 1900 metri d’altezza esiste una bellissima spada nella roccia!

Rifugio Curò trekking

Questo lago è famoso per la diga che è stata realizzata agli inizi del 1900 per la regolazione stagionale dell’energia. Grazie ad un accordo con Enel, ogni anno per ben 5 volte, viene aperta la diga per dar vita al grandioso spettacolo delle cascate più alte d’Italia, in un triplice salto di più di 300 metri. L’acqua scende impetuosa per circa mezz’ora, dalle 11:00 alle 11:30, tempo comunque sufficiente per lasciarsi affascinare. In queste date ci sarà ovviamente maggiore affluenza di gente, aspetto che può disturbare se si è in cerca di pace e tranquillità. Il punto di osservazione di queste cascate è circa a metà del percorso che ti ho appena descritto sopra (dopo 1h – 1h30 di cammino con un dislivello di 350 mt.). Fino a questo punto il sentiero è comodo e adatto a tutti i bambini. ????????: le cascate si possono raggiungere SOLO A PIEDI.

⇒Per pranzo ti puoi fermare al rifugio Curò, che ha anche camere per la notte, oppure fare un bel pic-nic vista lago, come abbiamo fatto noi.

<< rifugio Curò: PASSEGGIATA DEL POMERIGGIO (opzionale)

⇒Nel pomeriggio, se le gambe reggono ancora e solo se te la senti, con circa 1 ora di cammino solo andata, puoi raggiungere il Lago Barbellino Naturale: sì, proprio così, i laghi sono due e sono omonimi. Il percorso inizialmente gira tutto intorno al primo lago artificiale, cosicchè lo puoi ammirare da diversi punti: volendo puoi anche fare solo questa passeggiata tutta in piano e tornare indietro quando vedi che ti allontani dal lago.

Rifugio Curò trekking
Rifugio Curò trekking: lago Barbellino naturale

⇒Altrimenti continui il percorso per arrivare al lago naturale: in quest’ultimo tratto il percorso sui fa più faticoso, c’è più salita, non ci sono ripari e il terreno è molto sassoso. In compenso è ricco di piccole cascate, piscine naturali e mulinelli d’acqua. Giada l’ha fatto ma se posso darti un consiglio, coi bambini è meglio non arrivare fino qui lo stesso giorno della salita al rifugio: è piuttosto faticoso se pensi che poi devi ritornare al Curò, e da lì di nuovo la lunga discesa fino a Valbondione.

⚠️In tutta la giornata noi abbiamo camminato quasi 8 ore e Giada era distrutta. Giuro che non pensavamo fosse così duro l’ultimo tratto: avendo visto il primo tratto intorno al lago molto facile e pianeggiante, ci aspettavamo fosse tutto così; invece non proprio, abbiamo fatto la nostra cavolata giornaliera! Però almeno ne è davvero valsa la pena! Se però dormi al rifugio, questa potrebbe essere la classica camminata del secondo giorno; allora sì che anche per i bambini diventa più sopportabile persino l’ultimo tratto.

⇒Il Lago del Barbellino Naturale si trova di fronte all’omonimo piccolo rifugio ad un’altezza di 2150 mt: la bellezza di questo lago è indiscussa, molto più naturale rispetto al precedente lago e forse per questo motivo di minore impatto scenico. Solo a prima vista però, perchè ad osservarlo bene ci si innamora subito delle sue acque limpide, con leggere increspature non appena si leva il vento, e di tutta la naturalità del luogo che lo circonda.

????????: dal rifugio Curò ci sono altri sentieri che puoi prendere però mi pare abbiano un tempo di percorrenza più lungo rispetto al lago naturale.

>>rifugio Curò: COME ARRIVARE A VALBONDIONE

Da Lecco o da Milano segui per Bergamo direzione Orio aeroporto / Val Seriana. Prosegui dritto, poi segui Clusone; ancora dritto fino a Ponte Nozza e poi prosegui ancora dritto per Valbondione.

Se l’articolo ti è stato utile, potresti ricompensare il mio impegno volto a darti info più chiare e complete possibili, lasciando qui sotto un commento. Grazie.

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(2) Commenti

  1. Susi dice:

    ci sono stata un pò di anni fa.
    Stavo pensando di tornarci con la mia bassotta ma ero incerta per il percorso. Poi ho visto la tua foto

    1. Chiara - Dove Ti Porto Oggi dice:

      😀 É vero! Abbiamo portato la nostra bassotta che allora aveva 11 anni e mezzo.
      Ti consiglio però di arrivare fino al lago artificiale, o tutt’al più fare un pezzettino ancora oltre per vedere il lago da lontano (ma ho spiegato tutto nel post). Non ti consiglio di andare fino al lago naturale perchè lei l’ha fatto, ma siamo stati incoscienti, col senno di poi! Credevamo che fosse meno impegnativa!
      Lei ha zoppicato per una settimana. Poi sai che la schiena per loro è delicata! Quindi se è di tempra forte come la mia, (ha 18 anni e mezzo e c’è ancora) portala pure, ma non andare oltre certi confini, per il suo bene!

      Un abbraccio e buona gita!
      Chiara

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